Miacet
A fac un gran pastroc
tla testa
sa pens ma tut li roblie
cus pripareva
ma la vgilia d'Nadel.
I masce tal cafè
e ma chesa li donie si burdel.
Par cla nota i burdel
i po' ste su,
ii fa ciachè li mandle
per al miacet,
e ii fa gratè
la bucia dal limon.
Dli volt is grata un deda
e alora il ciucia
svelt svelt per nu fès veda.
Quand iarturneva i masce
a simie andurmanted
e sbanduned,
però a santimie,
quand ic purteva a leta,
al cheld dal "pret"
sota i lanzul. |
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Miacetto
Faccio una gran confusione
nella testa
se penso a tutte le cose
che si preparavano
alla vigilia di Natale.
I maschi nel caffè
e a casa le donne coi bambini.
Per quella notte i bambini
possono stare alzati,
devono schiacciare le mandorle
per il miacetto,
devono grattare
la buccia del limone.
A volte si grattano un dito
e allora lo succhiano
svelti per non farsi vedere.
Quando ritornavano i maschi
eravamo addormentati
e spossati,
però sentivamo,
quando ci portavano a letto,
il caldo del "prete"
sotto le lenzuola.
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